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Dai corsi magistrali alla direzione tecnica di Augusto Monti

Periodo Storico: 
1844-1918

Ricardi di Netro torna alla Presidenza. La donna verso lo sport. I corsi magistrali di Ginnastica. 1866: la Scuola di Nuoto.
Sotto la presidenza di Ernesto Ricardi di Netro, la Società visse uno dei periodi più floridi della sua storia e gli ulteriori ampliamenti delle strutture nel decennio 1860-1870 andarono di pari passo con alcune tappe significative per la ginnastica italiana.
Nel 1863 la costruzione di una piccola palestra coperta nelle vicinanze della strada Crocetta favorì il costituirsi di un Corso Magistrale Gratuito di Ginnastica e, nel 1866, di un Corso Magistrale Femminile. L'educazione fisica, dunque, fin dai primi anni fu allargata anche alle ragazze, ma fu solo verso la fine del secolo che l'attività femminile acquisì carattere agonistico sotto la presidenza illuminata di Angelo Mosso e del direttore delle scuole Augusto Monti.
Nel 1866 fu istituita anche una Sezione Nuoto nella zona fluviale prima occupata dai Bagni dei Pontieri e, nel 1868, la Società ottenne un attestato di benemerenza dalle Autorità militari per aver dato la possibilità ad oltre dodicimila uomini degli istituti militari di istruirsi nel nuoto.
Il 10 giugno 1869 morì Rodolfo Obermann, poche settimane dopo aver ricevuto il titolo di Cavaliere della Corona d'Italia. Al suo nome resta legato un metodo d'istruzione ginnica a lungo utilizzato in tutta Europa. Nello stesso anno, fu edito da Paravia il suo Manuale di Ginnastica.
Il suo lavoro fruttò un predominio agonistico in campo nazionale per la SGT come dimostra la conquista del Diploma di I grado nel saggio di Genova del settembre 1869 in occasione del VI Congresso Pedagogico.

Federazione Ginnastica e Controfederazione. Ginnasti della SGT a Parigi. Educazione fisica nelle scuole.
Dopo i Corsi Magistrali, dai quali uscirono 180 maestri ovvero il primo nucleo di insegnanti di educazione fisica in Italia, un comitato promotore presieduto da Costantino Reyer fondò la "Federazione Ginnastica Italiana".
Come effetto immediato di tale iniziativa fu organizzato a Venezia, il I Concorso Federale seguito negli anni successivi dai Concorsi Federali di Napoli, Firenze, Bologna, Roma, Torino e Milano.
La Federazione, tuttavia, non ebbe vita facile agli inizi tanto che nel 1874 alcune Società dissidenti formarono una contro-Federazione chiamata "delle Società Ginnastiche Italiane" e, solo nel 1887, un congresso tenutosi a Roma da tutte le Società sportive italiane promosse la riunificazione.
Nacque così la "Federazione Ginnastica Nazionale" trasformatasi poi nel 1909 in "Federazione Ginnastica Italiana".
La direzione della SGT non si fece coinvolgere dai contrasti delle Società dissidenti e continuò a perseguire le sue linee operative di carattere promozionale sia verso la base dei praticanti sia verso i vertici agonistici. Tale politica d'azione meritò alla Società medaglie e riconoscimenti al Congresso Pedagogico di Napoli del 1871.
Ricordiamo tra gli iscritti del periodo che va dal 1875 al 1885 personaggi illustri come il conte Emanuele Gattinara di Zubiena, il conte Edoardo di Villanova, il barone Federico Ferrero, lo scrittore e commediografo Giuseppe Giacosa, il conte Giovanni Cavalli d'Olivola e il figlio Carlo, Luigi Carpano, Cesare Thovez ed Enrico Cinzano.
Nel 1875 vi fu il primo incontro internazionale su invito della Federazione Francese: una squadra di ginnasti torinesi guidata da Cesare Caviglia prese parte alla Prima Festa Federale Ginnastica di Parigi.
In questo periodo, però, la svolta per la SGT fu l'approvazione in Parlamento della legge sull'obbligatorietà della ginnastica nelle scuole, una legge che sin dal 1858 era stata proposta dall'allora Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Lanza. L'approvazione fu subito comunicata, nel luglio del 1878, dal Ministro Francesco De Sanctis al Presidente della SGT Ricardi di Netro.

Il canottaggio. Il Po racconta…
In quegli anni, Torino era la culla dello sport del remo e anche questa disciplina regalò grosse soddisfazioni alla RSGT.
La Scuola di Remo, nata nel 1877 nei locali della disciolta "Società dei Canottieri" al Valentino, si trasformò in sezione della nostra Società nel 1882 insediandosi con la Scuola di Nuoto sul lungo Po nei pressi del ponte Isabella.
Sin dalle prime gare, i risultati furono eccellenti e la RSGT s'inserì a buon diritto fra i più prestigiosi club protagonisti del canottaggio torinese e italiano.
La passione per il canottaggio, a quei tempi, era molto grande e nelle giornate di gara le balconate dei ponti erano gremite di gente pronta a tifare con gioiosa compostezza le barche in acqua.
Dopo le regate per il 25° anniversario di fondazione della "Cerea" (1888), le società "reginette del Remo" invitarono la nuova entrata ad aderire alla "Confederazione Italiana di Canotaggio" (Rowing Club Italiano).
L'ingresso nella Federazione avvenne nel 1889 in concomitanza con l'apertura a Torino - sempre su iniziativa della Magenta - di una sezione regionale del "Regio Yacht Club Italiano".
Negli stessi anni, Ernesto Ricardi di Netro, già deputato al Parlamento Subalpino, fu eletto al Parlamento Nazionale e nominato, dal Re Umberto I, Grande Ufficiale Mauriziano.

L'ultimo decennio del secolo. Ginnastica, sport guida. Antonio Vandano. Il canottaggio risponde. Presidenza Roberto Biscaretti di Ruffia e Angelo Mosso. Ginnasti e ombrellini di dame.
Nell'ultimo decennio del secolo, il canottaggio manteneva livelli competitivi molto elevati, il nuoto e la scherma erano in ambito regionale un dinamico e intraprendente polo di attrazione e il settore ginnico era, come sempre, la vera punta di diamante della Società Ginnastica.
A conferma di questa supremazia, dal 1889 al 1892 ci furono risultati agonistici di grande importanza con atleti come Antonio Vandano, Giuseppe Ferrero e il caposquadra Giuseppe Falchero che conquistarono nei Concorsi Nazionali medaglie d'oro, d'argento e di bronzo nonché diplomi al merito sportivo.
La capacità di emergere su tutte le altre palestre d'Italia che in quegli anni andavano costituendosi denota la solida organizzazione che caratterizzava la Società Ginnastica di Torino.
Una nota curiosa è la divisa sociale indossata allora dai ginnasti: maglia e calzoni di lana color grigio con fascia bianca e stivaletti chiari.
Tra il 1890 e il 1892 sono da ricordare alcuni fatti e avvenimenti di varia natura tutti legati indissolubilmente al prestigio della nostra Società:
-    apertura di una Scuola di Ginnastica Medica
-    visita del Ministro della Pubblica Istruzione Roselli
-    nomina di Giuseppe Nicol a Direttore delle Scuole di Nuoto e Canottaggio
-    iscrizione a socio del conte Roberto Biscaretti di Ruffia
-    morte (cui seguirono solenni esequie) di Ernesto Ricardi di Netro, il presidente che diede lustro e rese grande la "Società Ginnastica" nel secolo XIX
Il presidente che gli succedette fu il senatore Domenico Chiaves che rinunciò all'incarico a causa dei suoi impegni lavorativi e per tutto il 1892 il vicariato fu assunto dal conte Ippolito Cibrario che fu eletto alla massima carica nel 1893.
Nel 1894 la presidenza passò a Roberto Biscaretti di Ruffia, lo stesso che nel 1899 sarebbe stato uno dei firmatari dell'atto costitutivo della FIAT. Rimase in carica alla SGT dal 1894 al 1896.
Per festeggiare il cinquantenario dalla fondazione, nel maggio del 1894 fu organizzato un grande saggio nel cortile della palazzina principale (edificio sorto nel 1852 nella zona dell'allora piazza d'Armi) con la partecipazione delle vecchie Società ginnastiche italiane.
In quest'occasione, una delle speciali medaglie d'oro coniate per l'occasione fu vinta dal torinese Olivero.
Anche il canottaggio conseguì risultati eccellenti nel '94 con le regate di Pisa, Candia e Stresa.
Dopo alcuni mesi di presidenza del conte Emanuele Luserna di Rorà, alla fine del 1896 la reggenza fu affidata al prof. Angelo Mosso, fisiologo torinese di fama internazionale.
Egli diede inizio ai lavori di riordinamento della palestra in vista del Concorso Federale del '98 programmato a Torino in concomitanza con l'Esposizione Nazionale.
La proficua e lunga collaborazione con il Comune di Torino si intensificò ulteriormente nel 1897 quando quest'ultimo cedette alla nostra Società un terreno nel parco della Cittadella dove, in pochi mesi, fu costruita una palestra scoperta (ospitante anche le lezioni di scherma) e un campo giochi attrezzato per esercitazioni atletiche in parte poi usufruito dagli allievi dell'Istituto Sommeiller.
Nel 1897 il Canottaggio conquistò numerosi titoli nazionali fra cui:
-    una medaglia d'oro, due d'argento e due di bronzo nelle regate nazionali sul Po
-    sempre a Torino, due medaglie d'oro e una d'argento nelle regate internazionali contro equipaggi venuti da Francia e Svizzera
-    l'atleta G. Vaudano, sulla barca "Foulet" bruciò la concorrenza nella finale della specialità "sandolino-tipo libero ad un vogatore" ai Campionati Italiani di Pallanza - Coppa del Lario.
Anche i ginnasti non furono da meno con un diploma di medaglia d'oro per la squadra maschile nel Concorso di Roma e piazzamenti tra le primissime formazioni italiane per le due squadre presentate dai maestri Edoardo Rocci e Giuseppe Bertoni al "Federale" di Torino nel 1898.
Bertoni aveva sostituito Pietro Robiola alla Direzione delle Scuole e poco dopo gli fu affidata una Scuola di ginnastica svedese mentre nella sede fu istituito un Corso Speciale per Diploma universitario di Educazione Fisica da considerare un esempio ante litteram di ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica ora SUISM).


Il football. La "Ginnastica Torino" nei cinque campionati del periodo eroico.

Terminata l'Esposizione del '98, le sezioni di Nuoto e Canottaggio si riappropriarono della zona vicino al Ponte Isabella e due nuove attività sportive iniziarono a prendere piede in Società: il football, per il quale vennero affittati un prato in piazza d'Armi vecchia e un cortile in via Napione appositamente preparato, e il tennis inizialmente praticato solo dalle ragazze e giocato nel cortile della palestra dell'attuale via Magenta.
Alla presenza del Comitato provvisorio e iniziatore e dei presidenti di sette Società, il 15 marzo 1898 si costituì a Torino la "Federazione italiana del Football" con primo presidente Enrico D'Ovidio (13 anni più tardi avrà la guida della SGT alla morte di Angelo Mosso).
D'Ovidio terrà la presidenza brevemente per lasciarla presto all'ingegner Mario Vicari con vice-presidente l'avvocato Alberto Vivaldi.
Due mesi prima di questa costituzione, si era svolto a Torino un "triangolare" tra "Alessandria", "F.C. Torinese" e "Genoa". In questa occasione, i dirigenti avevano colto l'occasione per incontrarsi e parlare di regolamenti e organizzazione trovandosi d'accordo nel riconoscere la necessità di fondare una Federazione.
Le adesioni furono quattro: "Genoa", "Internazionale Torino", "F.C. Torinese" e "Società Ginnastica di Torino". La nostra Società avrebbe iscritto la propria squadra al Campionato italiano di calcio sino al 1902.
Il primo campionato fu fissato per l'8 maggio dello stesso 1898 da disputarsi in un'unica giornata al velodromo Umberto I di Torino (zona Crocetta nelle vicinanze dell'ospedale Mauriziano): in mattinata le eliminatorie, nel pomeriggio la finale. In palio una "Challenge-cup" triennale intitolata al Duca degli Abruzzi, in campo le quattro aderenti alla Federazione. La "Ginnastica Torino" fu sconfitta nelle eliminatorie per 2-1 dal "Genoa" poi vincitore in finale contro la squadra "Internazionale Torino".
Un anno dopo (campionato a quattro squadre), nel 1899, la nostra Società vinse per 2-0 in fase eliminatoria con il "F.C. Torinese" mentre fu sconfitta dalla "Internazionale Torino" che le negò la possibilità di andare in finale (vinta poi dal Genoa).
Nel 1900 (campionato a cinque squadre) la SGT venne subito eliminata dal F.C. Torinese e il Torneo fu vinto per la terza volta consecutiva dal Genoa.
Nel 1901 la sconfitta arrivò dalla Juventus per 5-1 e lo scudetto fu vinto dal Milan che annoverava fra i suoi calciatori il primo fuoriclasse straniero che la storia del calcio ricordi: il centromediano inglese Kiplin.
Nel 1902 (torneo a otto squadre) vi fu il definitivo congedo della Ginnastica al Campionato nazionale con le sconfitte per 5-2 con l'Audace Torino e 1-0 per rinuncia con F.C. Torinese e Juventus. In finale il Genoa batté il Milan vincendo il quarto scudetto.
In questa prima fase pionieristica il calcio interessò vivamente la SGT, ma gli assidui rapporti con la Federazione calcistica, spesso ospite nelle sale dell'edificio di via Magenta, svanirono quando nel 1905 questa si trasferì a Milano sotto la presidenza di Giovanni Silvestri.


Il tennis. Dalle "Misses" di Wimbledon alle "tôte" della "Magenta".

In forma indiretta, la presenza della Società Ginnastica si fece sentire anche nella fondazione del più antico club tennistico italiano nell'aprile del 1880 (per dovere di cronaca, già da due anni esisteva il Bordighera Lawn-Tennis Club ma era frequentato e gestito esclusivamente da inglesi).
Quando il conte Enrico Cigala, tennista amatoriale durante i suoi soggiorni in Inghilterra, si incontrò al Caffé Fiorio di via Po a Torino con alcuni amici per discutere del progetto di un club tennistico, fra di essi c'era il conte Emanuele Luserna di Rorà, socio e futuro presidente della SGT. Il progetto si concretizzò con l'affitto di un campo appartenente alla Società del Pallone a Bracciale nel parco della Cittadella. Il tennis moderno si italianizzò quindi nella capitale piemontese e sarebbe stato proprio Emanuele di Rorà a proporre all'allora presidente Angelo Mosso la creazione di un'appendice tennistica femminile all'interno della Società Ginnastica.
Furono proprio le "tôte" (signorine, in dialetto piemontese) della "Ginnastica", come altre coetanee di Milano, Firenze e Roma, a dare la spinta iniziale allo sport della "palla a corda" in gonnella. Non vi furono nomi di spicco a livello internazionale ma negli Anni Dieci e Venti alcune atlete si distinsero: Giulia Perelli, Rhoda de Bellegarde, Rosetta Galiardi e soprattutto Lucia Valerio.


Attività e sviluppi all'alba del nuovo secolo. La direzione tecnica Augusto Monti.

Nel 1901, Angelo Mosso, intervenuto al Congresso Internazionale di Educazione Fisica di Parigi, ebbe la nomina a presidente del "Comitato Internazionale per l'Istruzione Uniforme della Ginnastica".
Nello stesso anno, la necessità di porre alla guida delle Scuole maestri solidamente preparati, indusse Mosso a stabilire un preciso programma d'esame per i concorsi a Direttore Maestro. Il primo concorso effettuato secondo  la nuova regolamentazione venne vinto dal prof. Augusto Monti, che precedette nella corsa alla carica di Direttore Tecnico i maestri Falchero e Rocci.
Sempre per volere di Mosso, cambiò anche la divisa sociale degli atleti: maglia blu accollata con maniche lunghe e scritta "Torino" sul petto, i pantaloni di flanella bianca, calze blu, scarpette nere, giubba in panno blu con bottoni dorati, berretto bianco con stemma. Come distintivo, lo scudo di Carlo Alberto.
Nello stesso anno ci fu l'affiliazione all'Unione Podistica Italiana e, nel 1902, il Consiglio Direttivo, non ritenne opportuno approvare una proposta per l'istituzione di una sezione ciclistica. Il ciclismo rimase così l'unica disciplina mai toccata dalla pratica sportiva della nostra Società.
I risultati anche in questo anno non mancarono: i canottieri vinsero la I Coppa Città di Torino riservata alle barche alla veneziana e i ginnasti ebbero una stagione agonistica di altissimo livello.
Tutti i concorsi ginnici si articolavano in gare artistiche agli attrezzi (la cosiddetta ginnastica attrezzistica chiamata poi ginnastica artistica) e in esercizi atletici. Questi ultimi furono poi soppressi dalle competizioni dopo la rielaborazione del regolamento tecnico avvenuta nel 1958.
Già nel 1906, comunque la Società aveva stabilito di suddividere i suoi campionati annuali in Artistico, Atletico e Pentathlon dando alla sezione Podistica il compito di organizzare i campionati di salto e di corsa.
Nel frattempo il numero degli impianti aumentava in modo consistente. La sezione Tennis, dopo essersi spostata accanto alla palestra del Valentino e dotata di due campi all'aperto, poté avvalersi di un secondo locale affittato nelle vicinanze del Museo Civico. Un altro terreno adattato a parco giochi fu preso nel Parco Michelotti e, infine, un piccolo chalet al Valentino (già sede dell'Automobile Club) fu adibito a palestra coperta e utilizzato per ospitare gli allievi dei Licei Alfieri e Gioberti e le studentesse della scuola femminile Domenico Berti.
Sul piano finanziario non vi erano particolari preoccupazioni perché oltre alle quote dei soci, la RSGT riceveva nelle proprie casse regolari sussidi dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal Comune e dalla Cassa di Risparmio di Torino.

Curiosità

Nel brano In monastero di De Amicis, tratto da Il romanzo di un maestro, si narra di un corso di ginnastica cui devono partecipare le suore di un...

Sullo stemma distintivo della nostra società, compare un grifone (detto anche Leone sabaudo) e l'espressione "Je atans mo anstre" (Tendo al mio astro)....

Perché Palestra Magenta?

La Reale Società Ginnastica di Torino è conosciuta dai torinesi come la "Palestra Magenta".
Da uno studio effettuato,...