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Dalla nascita della sezione Atletica alla I Guerra Mondiale (1909-1914)

Periodo Storico: 
1844-1918

1909: sorge la sezione atletica. Edoardo Minoli, sempre ginnasta di punta. Presidenza Enrico D'Ovidio.
Negli anni 1908-1909, Torino iniziò i preparativi della famosa Esposizione Internazionale del 1911 e, per la seconda volta, la nostra Società - che nel febbraio 1909 apriva una sezione di Atletica e destinava il sotterraneo della palestra alla pesistica e alla lotta greco-romana - dovette sottostare alle ingiunzioni del comitato organizzatore al quale il Comune, proprietario dei terreni, assegnò la palazzina del Valentino con la conseguente chiusura temporanea della sezione Tennis.
Sempre durante il 1909, Augusto Monti entrò a far parte della Commissione Tecnica della Federazione Ginnastica Italiana e a Roma si formò la Federazione Italiana Scherma alla quale, però, la Società per il momento non aderì essendo l'attività schermistica ancora sporadica e limitata a pochi soci.
Il 1910 fu un anno di intensa preparazione sportiva in vista del Concorso Federale di Torino del 1911, a tal fine si svolsero con elevato numero di partecipanti i Concorsi Nazionali di Genova e Ferrara e quelli internazionali di Lione, Lugano e Monaco. In queste occasioni, la SGT arricchì il proprio repertorio di titoli:
-    a Lione ottenne un Diploma di corona d'alloro a squadre e una medaglia d'argento individuale per merito di Edoardo Minoli, uno dei ginnasti più rappresentativi del periodo.
-    a Monaco conquistò premi di I grado e una statua in bronzo messa in gara dal Principe
-    per la IV Festa Federale di Monaco, fu insignita del Diploma d'onore assegnato dall'Union des Societés de Gymnastiques de Provence et du Sud-Est.
Tra i nomi di spicco dei nuovi soci è d'obbligo menzionare Attilio Donat-Cattin e, tra le iniziative minori, l'apertura di una sezione di Pattinaggio a rotelle femminile.
Nel 1911, proprio alla vigilia del Concorso Internazionale, la scomparsa di Angelo Mosso causò grande smarrimento all'interno della Società ma le squadre SGT si presentarono alle gare con inalterato spirito agonistico grazie alla guida del nuovo presidente, il senatore Enrico D'Ovidio e del suo vice, il prof. Luigi Pagliani.

L'esposizione di Torino del 1911 e il Concorso Internazionale.
La grande Esposizione fu inaugurata il 29 aprile 1911 subito dopo l'arrivo in treno da Roma del Re Vittorio Emanuele III e della consorte Regina Elena.
Lungo tutta l'area fluviale del Valentino, si estendevano le imponenti costruzioni che ospitavano le Nazioni partecipanti. Per la grandiosità della manifestazione e per la vivace e dinamica cornice di folla anche di stranieri, i giornali del tempo salutarono questa Esposizione come superiore addirittura alla precedente di Chicago.
Il Concorso Ginnastico Internazionale, integrato da gare nazionali a squadra, si tenne nello Stadium nei giorni 11, 12, 13 e 14 maggio. L'impianto si trovava nella piazza d'Armi vecchia, affacciandosi principalmente sul corso Vinzaglio.
Le nazioni che presero parte al Torneo furono Italia, Francia, Svizzera, Belgio, Slovenia, Boemia, Lussemburgo, Romania e Croazia.
Le squadre della nostra Società furono sette per un totale di 250 ginnasti e ginnaste con capisquadra Falchero, Vandano, Minoli, Feltrami, Oseletto, Piccinini e Bertolé. Diverse le vittorie di Premi di I grado, oltre a un Diploma di Corona d'alloro, a Targhe d'argento dorato e alla soddisfazione di avere il proprio atleta Francesco Loy selezionato nella squadra italiana in gara nel Torneo Internazionale.
Lo stesso Loy sarebbe divenuto campione olimpico con le squadre azzurre ai Giochi di Stoccolma (1912) e di Anversa (1920).
Nella gara internazionale, ogni Nazione si presentò con sei concorrenti più il caposquadra. Il sestetto italiano era composto da: Zamponi, Romano, Loy, Palazzi, Bianchi e Salvi con Cavalli caposquadra. Fra le medaglie troviamo l'oro alle parallele di Zamponi, l'oro al cavallo di Palazzi, l'argento agli anelli di Bianchi e alla sbarra di Salvi.
Gli esercizi si suddividevano in corpo libero, parallele, salto in alto, salto con l'asta, sbarra fissa, cavallo, anelli, lancio del peso, cento metri, arrampicata alla fune e progressione libera con piccoli attrezzi. Il tutto coreograficamente miscelato con marce e corse collettive.
La cerimonia di premiazione affollò il salone del Fortino e il sigillo finale fu il banchetto offerto dall'Union des Societés de Gymnastique de France alle autorità e ai dirigenti italiani. A rappresentare la SGT ci furono il presidente Enrico D'Ovidio e il suo vice Luigi Pagliani.


Primi passi del tennis italiano. Il Circolo tennistico del Valentino.

Tra il 1912 e l'inizio del 1914 la Scuola Normale si trasformò in Regio Istituto di Magistero, furono organizzate gare ginniche e di scherma a favore delle famiglie dei caduti e dei feriti nella guerra d'Africa e si decise di collaborare alla riuscita dei corsi indetti dalla Federazione Ginnastica Italiana per il rilascio di brevetti di preparazione militare. La rinnovata concessione dei terreni e degli impianti del Valentino permise di riaprire la sezione Tennis e la costruzione di una pista di pattinaggio in piastrelle di cemento.
Il filone tennistico si esaurì circa un decennio dopo, nel 1928, in seguito all'ennesima occupazione da parte dell'area espositiva torinese con relativo usufrutto di immobili e impianti. Il circolo tennistico della Magenta, soprattutto negli ultimi anni, rimase in una dimensione ricreativa e dilettantistica che solo di sfuggita toccò i veri fulcri sportivi della Magenta.
I Concorsi Federali del 1912 e del 1913 si tennero a Novi Ligure e a Milano, quest'ultimo presso la Pro-Patria. La SGT inviò a Milano due squadre di soci adulti (24 atleti e 18 atlete), due squadre di allievi (18 ginnasti ciascuna) e due squadre della Scuola gratuita (12 atleti per entrambe) con uno sforzo organizzativo veramente notevole che si concretizzo con la vittoria di Coppe, Diplomi di Corona d'Alloro e due medaglie d'oro per Rinaldo Rocca e Luigi Maiocco.


Luigi Maiocco: tutta un'epoca della ginnastica.

Nel periodo che va dai Giochi di Stoccolma (1912) a quelli di Parigi (1924), Luigi Maiocco fu sicuramente il più valido esponente della nostra Società.
Nelle Olimpiadi svedesi vinse la medaglia d'oro a squadre, così come nella prova collettiva dei Giochi di Anversa del 1920 (dove ottenne anche un settimo posto nel torneo individuale del cavallo con maniglie) e anche ai Giochi di Parigi.
A livello nazionale, conquistò ai Campionati Italiani tre titoli individuali Seniores a Venezia nel 1920, a Trento e nel Concorso Federale di Savona nel 1921 e a Cuneo nel 1925.
Egli fu ginnasta elegante e coordinatissimo nel gesto atletico e ottenne successi sportivi nell'arco di tempo compreso fra quattro Olimpiadi (tenuto conto del vuoto del 1926 provocato dalla guerra). Proveniva dal Gruppo Sportivo dei Santi Angeli di Torino e intorno al 1925 fondò il GS Lancia trovando compagni come Neri e Battistini famosi nazionali.
La ginnastica del "periodo Maiocco" (decennio 1910-1920) era molto lontana dalla concezione di dinamicità che caratterizza quella attuale, essendo permeata nella sua filosofia di fondo da quella staticità di esercizi che aveva caratterizzato la fine dell'Ottocento. Tempi fermi dunque, senza una continuità di movimento sia al cavallo, sia alla sbarra o agli anelli.
Ecco perché i ginnasti si presentavano robusti, con una muscolatura potentissima ma privi di scioltezza (Maiocco era un'eccezione per la sua eleganza stilistica) adatti ad eseguire principalmente movimenti di forza.
La ginnastica di quei tempi aveva una matrice atletica tanto che nelle competizioni particolare rilievo rivestivano anche prove atletiche: salto in alto, corsa, salto con l'asta e getto del peso (evoluzione del lancio della pietra) venivano eseguite unitamente alle prove ginniche classiche.
Luigi Maiocco seppe rispondere in modo armonico a entrambi i tipi di sforzo: in lui, prestanza fisica e facilità di esecuzione si combinavano senza scompensi e risaltavano sia nelle sequenze atletiche sia in quelle ginniche.
Oltre a questo grande ginnasta, altri nomi diedero lustro alla SGT di quel periodo: Teofilo Magone e Leonardo Gianninone.
Magone entrò a far parte della squadra azzurra e Gianninone fu selezionati per i Giochi di Parigi e di Amsterdam.


La paralisi del primo conflitto mondiale.

Nel 1914, ad aprile, la Società inaugurò con una grande festa schermistica l'Accademia di Scherma e nel maggio dello stesso anno partecipò con 112 ginnasti al Federale di Genova ottenendo diplomi di Corona d'Alloro e di Quercia e successi individuali con Rocca, Maiocco e Magone.
Agli inizi del 1915 si disputarono ancora una gara a Milano indetta da La Gazzetta dello Sport denominata Scudo d'Italia e un Concorso per il cinquantenario della Cristoforo Colombo di Genova nel quale il Regio Istituto magistrale di Educazione Fisica fu medaglia d'argento.
La sezione Canottaggio iniziò proprio in questo periodo una lunga diatriba con la dirigenza centrale per problemi di ordine economico. I canottieri tendevano a darsi struttura autonoma con un loro regolamento interno e questi screzi diedero come esito, nel 1923, la scissione dalla SGT e la fusione poi con la Società Esperia.
Ma il gravissimo momento politico fece annullare tutte le successive competizioni: la guerra determinò una paralisi quasi totale nella vita della associazioni sportive italiane. Il Ministero della Guerra promosse corsi di preparazione alla tecnica militare e per brevetti di abile nuotatore a cui la Ginnastica diede la propria cooperazione avendone in cambio sussidi e Diplomi di benemerenza. Le scuole sociali furono chiuse ed eliminati i saggi di fine anno. Gli unici corsi a sopravvivere furono quelli femminili e gli speciali Corsi-Lezioni per Allievi. I locali passarono a disposizione delle autorità militari che li destinarono a uffici dei comandi o a ricoveri per i profughi delle Province invase.

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