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La stagione d'oro dei settori agonistici (1972-1993)

Periodo Storico: 
1973-1993

Ginnastica Artistica: le stagioni d'oro di Valentina Rubinetti e Veronica Servente e i nuovi talenti nel gruppo maschile di Matteo Lo Prete.

Negli anni '80, la Società avvia importanti opere di ristrutturazione e potenziamento dell'intera struttura come ad esempio la costruzione della palestra di Arti Marziali al piano interrato, con un impegno finanziario notevole.

Negli stessi anni, il settore "storico" della ginnastica artistica subisce una profonda opera di restyling sia come atleti sia come istruttori.

Il primo gruppo a formarsi sotto la responsabilità tecnica di Nadia Rizzo è quello che dal 1981 al 1984 otterrà ottimi piazzamenti al Torneo delle Regioni: lo compongono soprattutto le ginnaste juniores Raffaella Saudino, Irene Pozzato e Carlotta Mensio. Tale squadra  ai Campionati Italiani Juniores nell'84 si piazza al secondo posto immediatamente dietro alle atlete del Centro Permanente di Rimini.

La stagione trionfale per le nuove leve (fra cui Veronica Servente e Valentina Rubinetti) fu quella del 1987-1988 quando la Società vince per la seconda volta consecutiva il Campionato a squadre e piazza sul podio tutte e tre le ginnaste di punta (Valentina Rubinetti al primo posto, Nadia Simonato seconda e Veronica Servente terza).

Passato alla categoria Juniores, l'anno successivo il terzetto si ripete confermando il podio nel Torneo Regionale e ottenendo ottimi risultati anche a livello nazionale (vittoria nel Campionato Nazionale a squadre di Serie C con Cinzia Sandrin) e internazionale (Valentina Rubinetti e Veronica Servente debuttano al Torneo di Berlino).

I successi continuano e, nel 1990, dopo aver contribuito alla vittoria della squadra (il "solito terzetto" con Gabriella Gentile) nel Campionato Nazionale di Serie B, la Rubinetti viene chiamata nella Nazionale Juniores per la Coppa Europa a Brest.

La direttrice tecnica del settore agonistico femminile continua a essere Nadia Rizzo ma allenatrice ufficiale diventa Dora Cortigiani (ex-ginnasta e allieva di Nadia Rizzo). Agli inizi degli anni '90, le tre ragazze SGT e la Cortigiani si trasferiscono a Roma al Centro Federale di Preparazione Olimpica che radunava il meglio delle ginnaste italiane.

Nel '90/'91, mentre un piccolo gruppo di nuove atlete si fa strada (Alcadia Bondesan è campionessa regionale allieve), la RSGT conquista uno dei suo più grandi risultati: il Campionato a squadre di serie A.

A questo punto, l'attività internazionale diventa frenetica ma piena di soddisfazioni: dalla fine del 1990 al 1993 laSGT partecipa a tre Mondiali, una Olimpiade, un Europeo e due Giochi del Mediterrano oltre a numerosi Meeting e Incontri Internazionali ottenendo sempre eccellenti risultati e molte medaglie iridate.

Segue un periodo per certi versi "sfortunato": il passaggio a seniores nazionali di Rubinetti e Servente (e la loro conseguente esclusione per regolamento dal campionato italiano di serie A) e alcuni problemi fisici di Nadia Simonato prima e della Rubinetti poi (alla fine del '92 dovrà abbandonare l'attività), rallentano per un breve tempo il folgorante cammino delle atlete RSGT. Nel 1992, però, inizia la grande attività internazionale della Servente: ad aprile conquista il dodicesimo posto al Grand Prix di Parigi aggiudicandosi di diritto, unica fra le ginnaste italiane, l'accesso alle Olimpiadi di Barcellona, secondo le regole CONI in merito ai primi dodici piazzamenti a un Mondiale.

La Servente entra così nella storia dello sport come la più giovane atleta italiana che abbia mai partecipato a una Olimpiade appaiata solo da Novella Calligaris. Alla fine del 1992, l'allenatrice Dora Cortigiani e Veronica Servente lasciano il Centro Tecnico Federale di Roma per proseguire l'attività alla Magenta.

Nel 1993 Veronica Servente incasella una serie formidabile di prestazioni: vince l'oro al volteggio al Torneo di Mosca e, ai Mondiali di individuali di Birmingham, presenta per la prima volta in campo internazionale un nuovissimo salto al volteggio che verrà riconosciuto e classificato nel Codice Internazionale come ""salto Servente". In questo stesso anno, Dora Cortigiani assume la direzione tecnica del Settore Ginnastica Artistica con la collaborazione di Raffaella Saudino che, a sua volta era stata allieva della Cortigiani.

Alla stessa opera di riorganizzazione e di riposizionamento nel quadro agonistico va incontro anche il Settore maschile che sino al 1980 circa era stato guidato da Renato Vione, il direttore tecnico e sportivo del grande Luigi Coppa. Proprio un ex-ginnasta di Vione, Matteo Lo Prete, assume le redini del Settore maschile all'inizio degli anni '80. A partire dalla stagione '86/'87 appare sulla scena il ginnasta che sarà il simbolo di una nuova generazione di talenti: Roberto Murgia. Le nuove metodiche di allenamento introdotte da Matteo Lo Prete portano ottimi risultati a partire dal 1988 e nuovi campioni in erba iniziano a profilarsi: Fabio Nicolini, Roberto Ricchieri, Stefano Brianza, Daniele Cassano, Alessandro Avidano e soprattutto Matteo Ferretti che nel 1987/1988 conquista la convocazione a un allenamento collegiale nazionale che è una tappa fondamentale per entrare nell'élite "azzurra".

Nel 1990, la squadra ottiene il terzo posto nel Campionato di serie B e Matteo Ferretti conquista sei medaglie d'oro ai Campionati internazionali juniores per i Paesi del Mediterraneo che si svolgono in Algeria.

Nella stagione '90/'91, a livello regionale, la SGT vince praticamente tutto ma è nel Campionato nazionale di serie B che arriva il titolo più importante: medaglia d'oro con Murgia, Ferretti, Avidano, Ricchieri e Nicolini.

Nel 1992 Roberto Murgia conquista un prestigioso titolo nei campionati italiani Seniores di Vercelli e la squadra ottiene il quarto posto alla sua prima esperienza di Campionato di serie A. Il prestigio anche a livello internazionale continua a crescere e nel 1993 la SGT viene riconosciuta dalla Federginnastica come Centro Tecnico Intersocietario di I livello (uno dei cinque soli esistenti in Italia).

 

 

Dalla Ritmica un prestigioso secondo posto assoluto a squadre.

Inserita nel quadro sportivo dal prof. Bracco (docente di ginnastica artistica all'ISEF di Torino), la ginnastica ritmica è nata alla SGT nel 1972 con la direzione di Cristiana Lubich e si è sviluppata pienamente sotto la guida tecnica di Laura Colombari a partire dal 1975. Anch'essa ha contribuito a fare grande il nome della SGT nel panorama sportivo italiano.

A partire dal 1980, e per tutto il decennio,la squadra occupa posti stabili nei quartieri alti della ritmica italiana: sesta al Campionato del 1981, ottiene nel 1983 un secondo posto assoluto ai Campionati nazionali a squadre. Con la direzione di Carla Gallo, fanno parte del team Isabella Scursatone, Claudia Carello, Laura Menon, Germana Erroi, Elisabetta Maregatti, Gabriella Marasco, Nadia Tomelini e Monica Ronco. Saranno Claudia Carello e Isabella Scursatone a dominare la scena agonistica conquistando, tra l'83 e l'87 ottimi piazzamenti ai Campionati Nazionali.

Alla fine del decennio, altre giovani promesse rinforzano ulteriormente il team: Isabella Abrate, Alessandra Cencetti e la senior Sabrina Staiano. Questo terzetto conquista titoli a livello regionale e interregionale.

In questi anni, il Settore Ginnastica Ritmica della RSGT occupa posizioni di testa e di traino sia come disponibilità strutturale sia come sostanza tecnica.

 

 

Basket serbatoio di talenti per i grandi Clubs.

Venuto a mancare il rinnovo dell'accordo di sponsorizzazione con il gruppo Fiat-Teksid, la SGT si trova costretta a ridimensionare orizzonti, strategie e obiettivi e soprattutto a smembrare l'organico seniores e a rinunciare a un campionato di serie B che già a quei tempi richiedeva un budget di alcune centinaia di milioni. La Sezione è presieduta da Marco Martinetto con la gestione tecnica affidata a Giuseppe Maule e con Bruno Pozzato e Sergio Loffredo responsabili di tutti i quintetti rimasti. Si riparte così dal torneo regionale di Promozione rilanciando un attento lavoro sul vivaio e sui giovani.

Dopo due stagioni di permanenza in promozione, il Basket SGT sale alla serie D nazionale, collocazione che verrà poi regolarmente confermata per quindici anni.

Per anni, quindi, non è stato possibile, causa una sempre più scarsa disponibilità a Torino e in Piemonte di sponsor privati, puntare ad andare oltre la serie D.

Nel 1988, arriva alla presidenza della Sezione Bruno Pozzato con Stefano Taverna responsabile tecnico e il Settore giovanile vede in campo una formazione per ogni categoria e fascia d'età con risultati molto gratificanti.

L'attività di base tramite il minibasket rappresenta a partire da questo periodo un'altra direzione operativa privilegiata e fanno da volano anche i vari centri esterni alla "casa madre" che la Società punta quantitativamente ad incrementare.

 

 

Judo: con Paola Memo ed Elisabetta Davenia i massimi traguardi.

A partire dagli anni '80, nel judo si fanno strada sotto la direzione del maestro Pietro Ferrero alcune punte che danno lustro alla SGT. Fra questi atleti, alcune ragazze otteranno per prime in Piemonte la cintura nera 1° dan: Ornella Garrone e Monica Biolcati.

Il maestro Ferrero iniziò l'attività nel 1950 con il grande Amedeo Zucchi, fonda il gruppo arbitri regionale e crea scuole e palestre un po' ovunque. È lui dunque a reimpostare il lavorono di "rinnovamento" dei quadri agonistici che sin da subito regalano risultati eccellenti.

Nel 1986 si assiste all'ascesa di due figure destinate a essere capofila del judo alla RSGT: lo junior Riccardo Zich e la casalese Paola Memo che agli Assoluti di Torino ottiene un prestigioso quinto posto. Dopo essersi confermata quinta l'anno successivo, inizia così una vera escalation per la Memo, affiancata dalla torinese Elisabetta Davenia che ai Campionati Italiani Juniores di Verona ottiene il secondo posto e la cintura nera 2° dan.

Nel 1987, Paola Memo è seconda al Trofeo Internazionale di Rescaldina e nello stesso anno passano gli esami per cintura nera 1° dan Antonio Pelligra e Marcello Della Bernardina. Nel 1990, Elisabetta Davenia è prima ai Campionati Italiani Universitari e agli Europei Aics in Israele dove la RSGT è prima nella classifica a squadre. A Dubrovnik, dove si svolge l'Europeo femminile a squadre, la Memo è bronzo con il team azzurro e subito dopo partecipa, sempre con la nazionale, al Torneo mondiale a Fukuoka, in Giappone.

Nel 1992, viene convocata in nazionale per partecipare alle Olimpiadi di Barcellona ma si infortuna a una caviglia e deve rinunciare al suo sogno olimpico.

 

 

Il karate scopre panorami nazionali. Compare l'aikido

Dopo alcuni anni di attività senza particolari risultati agonistici, la Sezione Karate assume una sua autonomia dal Judo e si fa strada anche sul piano della tecnica di un certo livello.

Nel 1987, infatti, il consigliere della SGT Gigi Buscaglia, responsabile dei presidenti di giuria della FITAK (Federazione Italiana Taikuendo e Karate), riattiva con precise strategie la Sezione agonistica del Karate affidandone la docenza al maestro Cordara, commissario regionale degli ufficiali di gara della FITAK.

Tra il 1987 e il 1993 la Società esibisce una serie di atleti entrati più volte in rappresentative regionali per meeting internazionali come Angelo Quattrini, Mario Maita, Ferdinando Sorrenti, Mattia Molari e Massimo Sorrenti.

Questi atleti, approdati alla cintura nera kumite (da combattimento), per quasi un decennio dominano la nostra scena territoriale. È doveroso ricordare che il livello del campionato piemontese era garantito dal suo essere fase regionale del campionato italiano che promuove alle finali nazionali e per diventare campione piemontese e passare a cintura nera 1° dan occorre superare almeno una serie di 6-7 combattimenti.

Quindi, certi piazzamenti tra i primi dieci ai Campionati Italiani, in particolare il sesto posto di Ferdinando Sorrenti hanno un valore decisamente superiore se si considera come il panorama nazionale sia regolarmente dominato dagli atleti di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia.

Dal 1992 entra a far parte delle discipline della Società anche l'Aikido. Portato in SGT dal maestro Sergio Fulgosi, l'aikido è uno sport non agonistico basato sulla forza interiore e su una sciolta naturalezza dei gesti che determinano "proiezioni" di due, tre, quattro metri dell'avversario di cui si sfrutta la forza di attacco.

Il maestro Fulgosi, cintura nera dal 1973, diventa responsabile tecnico di un settore che conta una quindicina di atleti tra cui cinque cinture nere: Tiziana Fulgosi, Raffaele Niedda, Giuseppe Pelassa, Massimo Parasacco e Giovanni De Falco. Si potenzia così il Settore Arti Marziali che in quegli anni ha come presidente Sergio Lavagno.

Curiosità

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